( IL SOGNO DI ROMEO)

 

           “Romeo e  Giulietta”, è un’antica  storia  italiana  più  volte  raccontata da Luigi da Porto (1530) e da  Matteo  Bandello  (1554),  che  ha ispirato la opera giovanile più bella di  William Shakespeare. Altri  riferimenti  culturali sono da ricercarsi in Masuccio  Salernitano  (pseudonimo di  Tommaso  dei Guardati, 1415-1476), che  riscrisse  la  storia nel suo  Novellino con il titolo Idue amanti senesi (novella 33) e Luigi Da Porto,nobile vicentino e  celebre  uomo  d'armi  (1485-1529), del  quale  nel 1531,  due  anni dopo la sua scomparsa, apparve la Istoria novellamente ritrovata di due nobili amanti, in un'edizione del 1539 col titolo La Giulietta. Segue Matteo Bandello e lo scrittore alessandrino (1485-1561) che indirizzò a Girolamo Fracastoro la sua novella (libro 11, 9), col titolo “ La sfortunata morte di due infelicissimi  amanti  che  l'uno di veleno e  l'altro di dolore morirono, con vari accidenti”. Furono, poi, i  novellieri italiani ad ispirare Lopez Félix de Vega y Carpio il dramma “Castelvines y Monteses”. Roselo e Julia sono contrastati dala rivalità delle due famiglie e la giovane è costretta ad accettare un altro fidanzato. Al momento delle nozze ella sviene e cade come morta. Deposta nella

cripta, al  suo risveglio trova Roselo. La  voce dell'amore è  il fulcro attorno cui ruota il dramma. Con l'opera di Lope nasce i motivo della "morta viva"  ripreso  da  Shakespeare.  

Verona  è sconvolta dall’odio fra  Montecchi  e  Capuleti. Ad un

ballo mascherato in casa Capuleti, Romeo Montecchi s’innamora

perdutamente  di Giulietta  Capuleti e, nascosto sotto il balcone  della giovane,  la  ascolta mentre costei,  convinta  di essere sola, confessa alla  notte il  suo amore per lui.  A questo punto,  si fa avanti ed  i due  giovani si scambiano parole d’amore e promesse di fedeltà reciproca. All’indomani,

con la complicità della balia di Giulietta, i due innamorati vengono segretamente  uniti  in matrimonio  da frate  Lorenzo. Poco dopo, Romeo, provocato da Tebaldo, cugino di Giulietta, cerca di evitare ogni lite, interviene Mercuzio,  amico  di Romeo,  e Tebaldo  l’uccide. Romeo vendica l’amico ed uccide Tebaldo. I due sposi riescono a trascorrere insieme  un’unica notte d’amore. All’alba, ridestati dal canto dell’ allodola , sono costretti a separarsi, perché Romeo deve fuggire a  Mantova.

          Intanto, i genitori di Giulietta decidono di  darla  in moglie al conte Paride, la fanciulla,  disperata,  chiedere aiuto  a frate Lorenzo  che,  decide  di  ricorrere ad uno  stratagemma:  consegna  a Giulietta un potente sonnifero che le procurerà una morte  apparente e  manda una lettera  a Romeo,  per spiegargli tutta  la  situazione. La lettera non giunge a destinazione e il giovane, appreso la notizia della morte di Giulietta, si precipita a Verona con un potente veleno.Giunto presso la tomba della sua sposa, uccide Paride in duello, poi beve il veleno e muore all’istante accanto alla sua Giulietta. Quando Giulietta si sveglia,  e vede Romeo morto,  disperata  si trafigge col suo pugnale. Accorre frate Lorenzo e, richiamati dalle notizie che si sono divulgate in città, accorrono anche il principe, i Montecchi e i Capuleti, ai quali il frate rivela la verità. Il principe biasima l’inimicizia fra le due famiglie e, sulla tomba dei due giovani innamorati, Montecchi e Capuleti, alla fine, si riconciliano.

 

APPROFONDIMENTI

 

          Ma il primo ad  interessarsi alla vicenda dei due amanti senesi fu Dante,  nel VI canto del Purgatorio( vv.103 -106) :

Ch'avete tu e 'l tuo padre sofferto, 
per cupidigia di costà distretti, 
che 'l giardin de lo 'mperio sia diserto. 

Vieni a veder Montecchi e Cappelletti.

 

 

MEA CARMINA 

 

 

 PROLOGO

 

Ricamano i sogni

nel cuore

progetti d’amore,

 tempeste di palpiti

e angosce ti segnano   e via,

si libera con voli rapidi

la fantasia.

 

È allora che credi la vita

un fantastico gioco,

 generoso di doni

 e di gioie,

che arrossano il viso,

mentre Iddio

è con te sulla terra

col suo paradiso.

 

Non c’è male,

guerra,

ma amore

che tiene la terra

 non vi sono miserie

ed ogni persona

 è sincera

tutto l’anno,

dovunque,

 è primavera.

 

Sono gli anni

più belli

Ed il mondo

Ti sembra bambino:

cerchi solo l’amore

 e corri:

l’universo è piccino

Ogni donna

 è Giulietta che sogna

il suo bel Romeo,

e tra i sogni

è l’amore

 che aspetta

il più dolce trofeo.

 

È la musica

di mille carezze,

seguite dai baci,

quando il seno

e l’inguine

e i glutei

si fanno di brace.

 

È la musica

di mille carezze,

seguite dai baci,

quando il seno

e l’inguine

e i glutei

si fanno di brace,

quando sera

ed il canto

del gallo

è un solo

momento,

quando

 sei sulla terra,

ma l’animo

e nel firmamento.

 

EPILOGO

 

Solo allora,

Tu accetti ogni cosa,

perfino la morte,

è l’amore

che toglie

i confini

non c’è più la sorte.

 

Nello spazio infinito ritrovi

chi ti diede la vita,

 non più corpi tra i rovi,

ogni piega è svanita.

È un’anima

sola

 che muove,

tra milioni

di stelle,

solo l’ amore

rimane

tra le cose

 più belle.

 

  

 

[ Da “Un unico grande sogno” di F.Pastore]

 

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 NOTA Figura di Giulietta: adattamento di  Paolo Liguori

 

   Franco Pastore
 

 

 

 

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