IL PROBLEMA ELETTROSMOG
Un campo elettrico che
varia induce sempre un
campo magnetico
variabile,che a sua volta
induce un campo elettrico
variabile, e cosi' via. Un
campo elettrico si genera
ogni qualvolta tra due
punti dello spazio esiste
una differenza di energia
elettrica(differenza di
potenziale).Lo stato
energetico orientato nello
spazio viene definito"
campo".La intensità del
campo elettrico(E) VIENE
MISURATA IN volt per
metro(V/m).Il suo valore
sulla superficie terrestre
va da 1 a 10 kv/m a
seconda delle condizioni
atmosferiche.A questo campo
e' esposto chiunque si
trovi all'aperto. Quando i
potenziali elettrici variano
rapidamente si generano
onde elettromagnetiche, le
quali si propagano alla
velocità della luce. Quando
le onde incontrano un corpo
assorbente per es. una
persona,la loro energia
non va persa ma viene
trasformata in un altro
tipo di energia
,prevalentemente calore.
TRA la componente elettrica
e quella magnetica
esiste una notevole
differenza per i sistemi
biologici, in quanto la
componente elettrica risulta
molto attenuata all'interno
dell'organismo e puo ' avere
effetti soltanto sulla
superficie cutanea; mentre
la componente magnetica non
subisce praticamente
attenuazioni. La componente
magnetica e' quella
biologicamente più attiva.
Le correnti parassite
indotte nell'organismo dal
campo magnetico dipendono
dalla frequenza e possono
avere effetti termici.
Negli apparecchi
elettronici,ad esempio nei
telefonini radiomobili
(cellulari), l'effetto
termico viene evitato
tenendo bassa la potenza di
emissione,fino ad un
massimo di 2
watt.Tuttavia,per una
copertura totale del
territorio col sistema
radiomobile e' necessario un
gran numero di antenne
fisse. Per proteggere la
popolazione dagli effetti
secondari termici
sarebbe necessario osservare
delle distanze di sicurezza.
Proprio nell'uso dei
cellulari palmari si possono
produrre ,secondo KLINTZING
(1996), A CAUSA DI
PARTICOLARI CONDIZIONI
GEOMETRICHE, DELLE
FOCALIZZAZIONI LOCALIZZATE
DI ENERGIA NEL CAPO. A
rischio sembrano essere
sopratutto gli occhi, privo
di regolazione termica.
Tutto questo mette in
evidenza le grosse carenze
di una valutazione
puramente tecnica di
possibili effetti biologici.
Di particolare gravita' e'
il fatto che nonostante i
risultati scientifici
disponibili e riconosciuti
riguardanti gli effetti
atermici dei campi magnetici
statici non se ne tenga
conto;cio' perche
tecnicamente,almeno nel caso
dei campi statici, non c'e'
induzione e quindi non
dovrebbero esserci effetti
biologici. Un campo
magnetico e' sempre causa
di spostamenti di
cariche. Perciò non c'e' da
stupirsi se i campi
magnetici statici possono
influenzare le molecole
lipidiche,sui canali di
ioni nelle membrane e
sulla sintesi della
melatonina
(nell'epifisi),l'ormone al
centro del controllo dei
bioritmi. Anche
un'esposizione prolungata a
campi alternati (per es.
quelli generati dalle reti
C,D ED E della telefonia
radiomobile e dalle
normali reti elettriche)
può provocare uno sfasamento
dei ritmi fisiologici che
può permanere anche per
lunghi periodi di tempo.
IL PROBLEMA , IN QUESTI
CASI, NON E' IL SEGNALE
PORTANTE AD ALTA FREQUENZA, BENSI'
SONO GLI IMPULSI CADENZATI
A BASSA FREQUENZA(v.
KLIZING 1996). Un esempio di
effetti di questo genere e'
l'aumento della viscosità
del sangue e del siero e la
contemporanea alterazione
del quoziente
acqua/elettroliti nel sangue
sotto l'influenza di un
campo magnetico pulsato a
bassa frequenza(10 hz).Anche
questo e' indizio che i
sistemi biologici sono
sensibili a determinate "
finestre di frequenza e di
energia". Per finire si
e' appena accennato al
problema dell' elettrosmog,
e si ritiene necessario
una maggiore attenzione
ai problemi sopraindicati,
poiché i fenomeni
elettrici e
elettromagnetici accennati
possono avere effetti
sui sistemi biologici,
quindi si richiede una
razionalizzazione delle
fonti di produzione
delle onde
elettromagnetiche
,evitandone l'eccessiva
concentrazione e
predisponendo barriere di
protezione adeguate.
11-06-07
PER DOMANDE E CONSULENZE:
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DOTT. ANTONINO AURILIO MEDICO SPECIALISTA IN IGIENE E MEDICINA
PREVENTIVA