MEDICINA LEGALE E BIOETICA: 2a parte
Grave situazione e' rappresentato dall'affermarsi del metodo scientifico del riduzionismo scientifico,metodo e procedimento per cui fatti e fenomeni complessi vengono spiegati mediante elementi piu' semplici, possibilmente elementari, come nella fisica in cui l'insieme dei fenomeni della natura vengono ricondotti considerando le entita'' ultime della materia-atomo,elettroni, nuclei ecc... o in biologia , lo stesso metodo mira a spiegare con meccanismi puramente chimico-fisici, cioe' molecolari, ogni fenomeno che riguarda la scienza della vita.
Mediante questo procedimento l'uomo viene spiegato come una combinazione di tipo meccanico o uomo macchina .La principale critica a tale modello viene dal filosofo contemporaneo KARL POPPER, che ribadisce l'incompletezza di ogni sapere scientifico secondo i principi di verosimiglianza e falsificazione, ritenendo che ogni teoria scientifica lascia dei margini irrisolti, che permette la riformulazione di altre teorie.
Per POPPER gli scienziati devono essere riduzionisti solo quanto al metodo , ma non esistono argomenti a favore del riduzionismo filosofico.
Il rischio sta' nel fatto che il riduzionismo vada applicato non solo nel momento scientifico e di ricerca di base, ma anche nel momento applicativo e di assistenza al malato, quindi assistiamo all'eliminazione delle PAROLE , del DIALOGO, DELLA LETTURA PLURIDIMENSIONALE DEL MALATO con una visione biolgistica della malattia , del dolore , della morte , della terapia .
Necessita' invece rapportarsi al malato RIVALUTANDO LA SPIRITUALITA', LA PSICHE, L'EMOTIVITA' del paziente che deve essere considerato nella sua unita' di persona .Si assiste all'esaltazione della tecnologia, in cui l'uomo che ha costruito il mezzo tecnico viene cambiato dallo stesso mezzo da lui costruito. Si assiste ad una eccessiva settorializzazione parcellare della sua storia,del suo ambiente con perdita dell'unita' della persona.
In questo contesto invece il rapporto medico-paziente , va inteso nella fedelta' subordinata del medico ai valori assoluti della persona umana e intesa nel senso di una valorizzazione e rivalutazione costante di questo rapporto, quindi una concezione personalistica della medicina. La vita e la salute sono beni affidati alle persone ; il paziente ha il dovere di custodire la propria vita e di promuovere la propria salute. Il medico e' un prestatore d'opera qualificato, quindi il paziente e' sempre l'agente principale della gestione della propria salute.
Lìatto medico e il controllo medico diventano pertanto un rapporto di sinergia .Il malato rimane attore principale della gestione della salute e il medico lo aiuta collaborando con il paziente soggetto principale in genere invece il malato e' passivo e il medico attore unico e protagonista.
Cav DR. ANTONINO AURILIO
MEDICO ESPERTO IN BIOETICA MASTER BIENNALE UNIVERSITA' REGINA APOSTOLORUM ROMA , GIORNALISTA PUBBLICISTA