MEDICINA LEGALE E BIOETICA: il rapporto medico-paziente 3a parte

 

Pero' se il malato, che  non e' padrone  della propria vita  ne' della coscienza del medico, pretende  prestazioni illecite ( eutanasia ) il medico puo' e deve  rifiutarsi di assecondarele .Il rapporto medico-paziente  puo' essere  definito l'incontro tra  una fiducia ( malato) e una coscienza ( medico). Nella storia   SI E' PASSATI DA UN ETICA  MEDICA IPPOCRATICA  IN CUI  ALLA BASE VI ERA  IL PRINCIPIO DELLA BENEFICIALITA' e una concezione  PATERNALISTICA  MEDICA IN CUI il medico prendeva tutte le  decisioni nel migliore interesse del paziente, con sacralita' dll'atto medico, con mancanza  del consenso informato ed accettazione  passiva  del paziente ; ad una  concezione moderna del rapporto medico -paziente  in cui  si afferma  il principio di autonomia  che  i codici deontologici incorporano e in cui la bioetica  stende l'ambito di riflessione  a tutto il regno del VBIOS; in questa concezione  l'atto medico diventa  positivo non tanto perche' realizza il bene  del paziente  quanto piuttosto perche' deriva  da una sua libera scelta  e  in cui l'informazione del paziente   e il consenso risultano essenziali.

                                 
DR ANTONINO AURILIO                                  
MEDICO ESPERTO BIOETICA