INES DE CASTRO

(INES DE CASTRO)

 

 

      Nel secolo XIV, Afonso IV del Portogallo, per  ragioni  di  Stato, obbliga il figlio Don Pedro a sposare Costanza di Castiglia. Quest’ultima ha per dama di compagnia Inês de Castro, della quale il  principe  si  innamora  perdutamente. Ines diviene l’amante del futuro re e gli da tre figli.

       Purtroppo, Costanza muore e re Alfonso,  preoccupato  del  fatto che uno dei figli "spurii" di Don Pedro potesse  rivendicare il

diritto al  trono, fa decapitare Inês davanti ai figli.

           Divenuto re alla  morte del padre,  Pedro  decide  di  vendicarsi  dell'as-sassinio di  Inês  e uccide di sua mano i due sicari, mangiandone  i cuori . Poi, riesumato il cadavere dell‘ amata, con pubblico rito  solenne, la sposa  e la incorona  regina,  obbligando  i  sudditi  a baciarle  la  mano  putrefatta, in segno di ossequio.

           In Portogallo, questo  tragico episodio ha ispirato, nella seconda  metà  del  Cinquecento, la Tragédia…, muy sentida e elegante. de Dona Inês de Castro. di António Ferreira, comunemente conosciuta con il titolo di Castro, e le opere liriche di due  compositori  italiani:  Giuseppe  Persiani, nella  prima metà del-

l‘ Ottocento, con  l’opera  Ines  de Castro e di Renzo Rossellini, nella seconda metà del Novecento, con La reine morte.

 

 

 

 

 

 

 

MEA CARMINA

 

 

PROLOGO

 

D’amor

Vivesti a lungo

Col tuo Pedro,

sfidando l’ira del re:

il tristo Alfonso.

 

Tre gioie generasti,

tre meraviglie,

ma non avevano

la stirpe di Castiglia.

 

O tempi mesti,

di si vili costumi!

In nome di Dio

e non dei numi,

davanti al seme tuo

fosti collata

e con la fredda spada

decapitata.

 

Ti pianse Pedro,

il popolo si scosse,

ma soprattutto, poi,

per l’altre mosse.

 

 

EPILOGO

 

Quando morì Alfonso,

  il figlio Pedro

divenne il quel momento

il nuovo sire,

ch’uccise di sua mano

i due sicari,

divorandone i cuori

per vendetta.

 

Disseppellì i resti

dell’amata

e fu così che Ines

fu incoronata

sposa di Pedro

e regina, amata

in vita,

m’ancor di più

dopo la morte,

secondo la follia

della sorte. (1)

                                                                             

         

 

________

1)      Da “Sidera Historiae” di F.Pastore

2)      Disegno di apertura del bozzettista Paolo Liguori

 

 

                

   Franco Pastore
 

 

 

 

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