l'affido al vento
(Rondò italiano)
Onde furenti erodono la costa,
e il vento brontolon di primavera
soffia dal mare,e soffia senza sosta.
L’acqua salmastra invade la riviera
con schianti d’onde, perfide e schiumose,
come l’amante che si strugge e spera
di soddisfar le voglie sue bramose.
Quell’onde che s’increspano sdegnose
mi fanno rammentar ciò che recisi;
d’aver sprecato l’ore radiose
dei dì più giovanili e non conquisi.
Il cuore mio e lo spirto sono intrisi
d’odori di quei gigli delicati,
di belle ciliegine, ed i sorrisi
di tutti quegli amori dichiarati.
Vorrei rapire gli aliti più amati
della stagione bella della vita
che fu come lo sono i versi alati
o pianta di lillà quando è fiorita.
Però la giovinezza ch’è svanita,
l’affido al vento all’ora che si sposta
verso paraggi di beltà infinita,
c’ascondasi in una nuvola nascosta.
Alfredo Varriale