NANOTECNOLOGIE
Operare su una singola cellula malata o addirittura su parte di essa per riparare un danno che puo' sfociare in una malattia come il cancro , colpire con un raggio laser una componente cellulare "guasta" e distruggerla. E' la nanotecnologia ultrainvisibile e superprecisa dove il bisturi e' raggio laser e il campo operatorio e' la singola cellula e, anche se si tratta di una ricerca di frontiera, ora la scienza ha iniziato a lavorarci e in un futuro non lontano potrebbe divenire realta'. E' questa la prospettiva tratteggiata da Alfonso Barbarisi del Dipartimento di CHIRURGIA GENERALE , SPECIALIOSTICA E DEI TRAPIANTI AOU-SUN, PRESSO LA FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA della SECONDA UNIVERSITA' degi STUDI DI NAPOLI che in occasione del 109° Congresso della SOCIETA' ITALIANA DI CHIRURGIA, ha fatto il punto sullo stato dell'arte delle applicazioni delle nanotecnologie in medicina e chirurgia." Se la nanotecnologia puo' sembrare ancora un traguardo lontano,"ha affermato il Prof. A. BARBARISI," MOLTO PIU' VICINO AL LETTO DEL PAZIENTE SONO ALTRE APPLICAZIONI MEDICHE DELLA NANOTECNOLOGIA: nell' ambito del programma operativo regionale campana a cui partecipiamo," nanotecnologie per lo slow delivery di farmaci antitumorali", stiamo tastando l'uso di nanoparticelle per il rilascio controllato di farmaci e pensiamo che nel giro di qualche anno potremo avere le prime applicazioni cliniche. Altro PROGETTO CUI LAVORIAMO attivamente, ha aggiunto BARBARISI e' il lab on chip, lo sviluppo di biosensori per l'identificazione e la determinazione di molecole di interesse clinico. In particolare BARBARISI sperimenta con la sua equipe dei biosensori di dimensioni nanimetriche che, inseriti sottopelle per esempio, possono fare diagnosi captando la presenza di molecole sospette indicatrici di qualcosa che non va.Il progetto e' molto avanti abbiamo dei chip in grado di riconoscere ben otto molecole diverse e si potrebbe arrivare presto all'utilizzo clinico, ma c'e prima ad mettere a punto un sistema di trasmissione che permetta al chip di comunicare la diagnosi al computer. INSIEME con le nanotecnologie a rilascio controllato di farmaci:" dopo l'asportazione di un tumore" ha riferiti BARBARISI," nel "campo operatorio" una gelatina di nanoparicelle contenenti farmaci antitumorali"Per finire la sfida, anche grazie a validi equipe, vede l'ITALIA non svantaggiata in termini di conoscenza mediche e nanotecnologie ma e' necessario assicurare il lavoro interdisciplinare e coinvolger da subito imprenditori , investitori, esperti di mercato, utilizzatori immediati e futuri ed istituzioni di supporto.
21-11-07
Dr. Cav. ANTONINO AURILIO
MEDICO -ODONTOIATRA SPECIALISTA IN CHIRURGIA
SPECIALISTA IN IGIENE E
MEDICINA PREVENTIVA
MASTER IN BIOETICA
UNIVERSITA' ATENEO
PONTIFICIO REGINA
APOSTOLORUM' ROMA