Il mio sogno
fin da piccolo era quello di laurearmi in ingegneria, ecco perché fra
massimo due anni sarò dottore in scienze della comunicazione.
Capisco che detta così sembra non esserci molto senso ma la realtà è che
noi ci modifichiamo negli anni, ci modifichiamo assieme all’ambiente che
ci circonda, facciamo parte di un ecosistema che si evolve. Nella
fattispecie mi accorgevo che più trascorreva il tempo più i miei
interessi cambiavano. Il diploma che avevo preso, perito elettrotecnico,
che doveva servire a inserirmi subito nel mondo del lavoro in attesa di
conseguire la laurea si rivelò completamente inutile, l’elettrotecnica è
addirittura scomparsa dal mondo. Nel frattempo acquisisco sempre nuovi
interessi, mi appassiono di pc e il mio primo pc, se non vogliamo
contare i Commodore 64, è un 486dx. Arriva internet e io sono uno dei
primi anche in questo, impongo ai miei genitori di
dotarsi di linea ISDN in modo da poter navigare tranquillamente senza
occupare la linea telefonica. Questa passione si rivela anche fruttuosa,
lavoro in qualche ufficio nei database aziendali e poi come webmaster.
Sembra tutto perfetto ma non è così, intanto non ho il tempo di
frequentare l’università e di studiare, poi un investimento sbagliato mi
fa perdere tutti i soldi che avevo guadagnato (il mio orgoglio avrebbe
impedito di confessare ai miei genitori che ero rimasto al verde) per
cui non potetti nemmeno più pagare le tasse universitarie, un bel giorno
mi arrivò dalla Federico II una bella lettera che spiegava che la mia
iscrizione era decaduta.
La mia attività di webmaster mi ha portato a frequentare alcune testate
giornalistiche che hanno fatto sviluppare in me la passione del
giornalismo e il mio sogno, avendo la passione per il teatro, era quello
di scrivere recensioni teatrali. Un altro sogno destinato a non
realizzarsi, almeno per ora.
Grazie a una testata giornalistica sarei riuscito ad ottenere tutti gli
accrediti che volevo ma purtroppo l’alzheimer di mia madre (sono figlio
unico di madre vedova) fa sì che non posso allontanarmi di sera, con
l’oscurità mia madre avverte in maniera particolare la mia mancanza, e
la presenza della badante che di giorno è sufficiente di sera non lo è
più.
Anche il lavoro subisce dei ridimensionamenti, tra l’altro avevo anche
iniziato a lavorare in qualche tv locale come montatore e come addetto
alla messa in onda, ma le televisioni richiedono una disponibilità 24
ore su 24, e questa non posso più darla, devo accontentarmi di lavori
che posso svolgere da casa. Quando lo sconforto e l’apatia stavano per
avere il sopravvento mi viene l’idea di realizzare un progetto i cui
dettagli ve li risparmio, dico solo che per conseguirlo è necessaria una
laurea. Una qualsiasi. Ma una facoltà non si può scegliere a cuor
leggero, mi studio così i piani di studio di tutte le facoltà e opto per
scienze della comunicazione, perché in essa trovo materie, corsi che mi
attraggono, che suscitano il mio interesse.
Ecco quindi una nuova sfida da affrontare, sarò in grado di studiare, di
fare esami alla mia veneranda età?
In tutti questi anni avevo fatto dei corsi per conseguire delle
certificazioni (quella di webmaster, una Microsoft) ma studiare
all’università è un’altra cosa: ci sarei riuscito?
Il mio cervello avrebbe funzionato ancora? E i docenti che si sarebbero
trovati ad esaminare uno che in alcuni casi è più anziano di loro come
l’avrebbero presa, che avrebbero pensato di me?
19Comunque sia sembra che la sfida la stia vincendo, ad oggi ho fatto
ben 10 esami e 2 laboratori, ma non è mai detto, l’alzheimer e il
rincoglionimento senile sono sempre dietro l’angolo.