Saffo

 

(VENERE DI LESBO)

 

 

 

 

Poetessa greca, originaria di Lesbo, vissuta tra la fine del VII secolo a.C. e l’inizio del VI,  quasi sempre a Mitilene. Si circondò di un gruppo di fanciulle aristocratiche e le avviò alla poesia, alla musica ed alla danza, insegnando loro le gioie dell’ amore. Scrisse, in dialetto eolico di Lesbo,  nove libri di poesia, ma a noi restano un'ode intera e poche centinaia di frammenti. La sua è una poesia essenziale, immediata e raffinata, che trabocca amore da ogni verso:

 

 

 

 

 

 

Vieni ancora da me, Afrodite,

liberami da quest’angoscia.

E ciò che il cuore

non è più capace di compiere

còmpilo tu. “

Sono sparite la Luna e le Plèiadi.

Alta è la notte.

E io dormo. Sola. ”

 

"Divina, dolce, ridente Saffo " la definì il poeta Alceo, a lei contemporaneo e nativo di Mitilene, proprio nell'isola di Lesbo, dove Saffo visse fino a tarda età.   Della sua vita si sa di un esilio e  di una figlia amatissima, Cleide. Il resto appartiene alle leggenda: il suo amore  per il barcaiolo Faone ed il suo suicidio per amore, saltando dalla rupe di Leucade. A Mitilene, Saffo diresse una comunità femminile, dagli studiosi chiamata “ tiaso ”, dedicata al culto della dea Afrodite, dove le fanciulle cantavano, danzavano, tessevano, amavano, in uno stato di armonia e di rara grazia. Nel III secolo a.C. le sue liriche  furono ordinate e raccolte dai grammatici alessandrini.

 .

 

(mea carmina)

 

Solo nel ricordo

rivivono

le Pleiadi,(1)

culla la notte

questa solitudine.

Non si può vivere

di polvere di stelle:

non grandi amori

ma parvule fiammelle,

lievi bagliori

della città di Dite; (2)

anelo al nulla,

dolce mia Afrodite! (3)

L’ultimo canto

prima che sorga

l’alba,

il cigno muore

ucciso dal dolore:

è Saffo (4)

che si spegne,

senza amore.

 

 

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1) LE PLEIADI  ammasso stellare nella costellazione del Toro

2) La città di Dite: città dell’inferno dantesco, subito dopo lo Stige

3) Afrodite, la Venere per i romani, la dea dell’amore

4) Saffo, la più grande poetessa del mondo antico, vissuta nel VI sec. a.C.  L’IMMAGINE:

   “Saffo itratto presunto “ del Museo Archeologico Nazionale di Napoli 

 

 

[ Da “Siderea Historiae” di F.Pastore]

 

                

   Franco Pastore
 

 

 

 

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