TENERAMENTE
[A mio padre di novantasei anni]
Grazie!
In un flebile sussurro,
quasi il pianto profondo
di un’anima,
che ritorna a Dio.
Con gli occhi che traboccano
di riconoscenza,
accorati mugolii
rispondono
alle mie carezze,
lente.
Ti guardo,
raggomitolato
nella posizione fetale.
Sono teneramente tuo padre
e tu,
il mio bambino,
il mio povero bambino
di novant’anni!
Stringi la mia mano,
ancora forte,
quasi a proteggere
i tuoi ultimi giorni
dalla sorte.
Una strana, nuova,
struggente sensazione...
guardo dalla finestra
e mi perdo
nell’azzurro del mare.